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  • Immagine del redattoredr Francesco Capuano

Olfatto e gusto. Rispondiamo ad alcune domande

Quali sono le cause che ne provocano la perdita?

La perdita di olfatto (iposmia se parziale, anosmia se totale) e del gusto (ipogeusia se parziale, ageusia se totale) possono dipendere da diversi fattori.

Rinite allergica e raffreddore sono tra le cause più comuni. Tra le altre cause si annoverano la presenza di neoformazioni nasali, come i polipi, patologie degenerative, autoimmunitarie, infiammatorie, ictus o neoformazioni a livello della fossa cranica anteriore con interessamento del nervo olfattivo.

Il gusto, contrariamente a quanto si pensa, non è un senso specifico della lingua, ma i recettori gustativi sono presenti in tutto il cavo orale e nel naso, motivo per cui, in presenza di una patologia nasale, anche questo senso risulta ridotto.



La perdita isolata del gusto è molto più rara. Generalmente si assiste ad una sua riduzione in determinate condizioni che colpiscono il cavo orale o la lingua, come ad esempio la sindrome di Sjogren, malattia autoimmunitaria che causa riduzione della saliva prodotta dalle ghiandole salivari con conseguente secchezza della bocca e riduzione della attivazione delle cellule gustative da parte dei cibi ingeriti. Esistono inoltre altre condizioni infiammatorie ed autoimmunitarie che colpiscono la mucosa della lingua e del cavo orale con conseguente ridotta funzionalità o degenerazione delle cellule gustative.

Iposmia e ipogeusia possono anche essere conseguenti da trauma cranico, epilessia, oppure dall’assunzione di alcuni medicinali come l'interferone o chemioterapici.

I segnali d'allarme: è un processo graduale o improvviso?

Il processo può essere graduale o improvviso a seconda della causa scatenante. Se i sintomi non scompaiono nel giro di una settimana o se sono apparsi improvvisamente, senza una causa apparente, è necessario consultare uno specialista otorinolaringoiatra.


Qual è il meccanismo che porta alla perdita di questi sensi?

La perdita o la riduzione di entrambi i sensi, può essere suddivisa, in base alla causa scatenante, in trasmissiva o percettiva.

Nelle perdite trasmissive si viene a determinare una ridotta capacità delle particelle odorose o del cibo di stimolare le cellule olfattive e le cellule gustative. Come abbiamo detto prima, neoformazioni occupanti spazio possono causare questo disturbo rendendo impossibile per le particelle odorose di raggiungere i “filuzzi olfattori”, ossia i recettori dell’olfatto.

Contrariamente, nelle perdite percettive, insorgono problematiche che interessano i nervi periferici, il sistema nervoso centrale o la corteccia orbitofrontale che integra le informazioni olfattive e gustative.


Dopo quanto tempo si recupera, quali sono terapie efficaci?

Il tempo di recupero dipende dalla causa scatenante; successivamente ad un raffreddore, il senso del gusto e dell'olfatto si recupera in media dopo 2 settimane; se la causa è legata a sinusite acuta o poliposi nasale, il recupero può essere più lento e parziale. Per quanto riguarda le terapia, anche questa dipende dalla causa. L'utilizzo di decongestionanti nasali, spray cortisonici, può velocizzare il processo di guarigione di una rinite allergica o di una sinusite acuta. In presenza di neoformazioni nasali, è consigliato l’intervento chirurgico per asportarli. Si consiglia inoltre ai pazienti un allenamento olfattivo, un tipo di terapia fisica per il naso.


Negli ultimi tempi si parla molto di perdita di olfatto e gusto legata al virus SarS-Cov-2. Quanto incide questa infezione?


Prima di tutto è necessario specificare che la perdita dell’olfatto e del gusto non sono sintomi specifici dell’infezione SARS cov-2, il nuovo coronavirus. Sono infatti sintomi molto molto comuni in corso di infezioni virali delle alte aree da parte di altri agenti patogeni come adenovirus, Rinovirus etc, molto comuni nei bambini e durante la stagione invernale.



Per quanto concerne l’infezione da nuovo coronavirus, recenti studi clinici evidenziano una percentuale compresa tra il 50 e il 98% dei pazienti affetti da Covid 19 con sintomi di anosmia e ageusia. Questa sintomatologia può accompagnare la sintomatologia respiratoria oppure esserne l’unico sintomo. Il naso è una delle principali porte di ingresso del Sars-Cov2; studi clinici hanno evidenziato che i recettori i ACE2 ed il TMPRSS2 sono coinvolti nell’ingresso del virus nelle cellule del nostro organismo. Questi due recettori sono diffusamente presenti nel naso e nella cavità orale. Per quanto concerne la perdita del gusto, si è ipotizzato che il virus possa legarsi all’acido sialico, riducendo la sua attività che è fondamentale nel meccanismo di attivazione delle cellule gustative. Una sua ridotta disponibilità ridurrebbe quindi la sensibilità gustativa.

Una prima ipotesi sostiene che la perdita dell’olfatto si verificherebbe per danno diretto del virus sulle cellule olfattive oppure mediato da una cascata infiammatoria scatenata dall’organismo in risposta al virus stesso. Un’altra ipotesi, più accreditata, pone invece in risalto il danno che il virus determinerebbe sulle cellule sustentacolari, cellule di supporto alle cellule olfattive, che esprimono il recettore ACE2, non presente sulle cellule olfattive.

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